TERREMERSE, RINVIATO A GIUDIZIO ERRANI SI DIFENDE: “MAI FAVORITO O SFAVORITO QUALCUNO”. LA SOLIDARIETA’ DI VITALI, GNASSI, PETITTI
“Mi presenterò davanti al giudice con piena fiducia, perché così si chiarirà che non ho commesso alcun reato. Sono certo di ciò che ho fatto e faccio da presidente di Regione e non ho mai favorito o sfavorito qualcuno”, ha detto il governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, alla notizia del rinvio a giudizio (udienza preliminare in novembre).
Richiesta di rinvio a giudizio, dunque, per falso ideologico a carico del presidente Errani, coinvolto nell'inchiesta sul finanziamento di un milione a Terremerse, coop di Bagnacavallo (Ravenna), presieduta dal fratello Giovanni. Il provvedimento arriva dal procuratore di Bologna, Roberto Alfonso, e dal pubblico ministero, Antonella Scandellari. L’accusa, in pratica, è quella, in concorso con due dirigenti, di aver occultato informazioni per favorire il fratello.
A Giovanni Errani si contesta la truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falso, mentre per i due funzionari la richiesta di rinvio a giudizio è per favoreggiamento personale. Rinviati a giudizio anche il progettista e il direttore dei lavori della cantina, in concorso con Giovanni Errani, gli attuali responsabili della società e un collaboratore dell'ufficio aiuti alle imprese della regione.
Solidali al governatore il presidente della Provincia, Stefano Vitali, e il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Vasco Errani è un uomo che crede profondamente e sopra ogni cosa nelle istituzioni. Per questo, conoscendolo, siamo sicuri che accoglierà anche questo momento come passaggio affinché la sua posizione venga chiarita completamente e senza alcuna ombra”. Adesso toccherà alla magistratura lavorare, “un lavoro che non ammette e non tollera giudizi parziali o sommari ma va compiuto in ogni sua parte”.
Solidarietà arriva anche dal Pd riminese, nella persona del segretario provinciale, Emma Petitti. “Siamo sicuri che la vicenda che lo riguarda sarà chiarita positivamente”.
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